Claudio. Il mio nome è stato deciso ben prima della mia nascita. Circa tre anni prima i miei genitori hanno perso un figlio in modo inatteso e drammatico. Mi è stato dato il suo nome. Inoltre, spero non per completezza d’auspicio, mi hanno pure chiamato Franco di secondo nome, il nome di mio padre. La pagina raccoglie sezioni testuali del mio Libro di Buio, che compongono anche gran parte dei post sul sito dedicati alla mia arte. Ho iniziato a scrivere verso la fine degli anni Ottanta, quasi esclusivamente a notte fonda, quando con l’aiuto del silenzio riuscivo a capire davvero a cosa pensavo. Ancora oggi, l’assenza del silenzio mi impedisce di mantenere l’attenzione. Con le dovute e spiritose distinzioni, il rumore per me è come la kryptonite per Superman. L’editoria è già satura di riferimenti al buio, e ho pensato più volte di cambiare il titolo del libro. Ma oggi avrei la sensazione di cambiare il nome a un figlio. E di nomi tratti da pianificazioni o da sostituzioni ne ho già abbastanza dei miei due. Originariamente i miei scritti erano elementari. Ero privo di basi culturali e consapevolezza d'insieme per sviluppare i capitoli, che infatti spesso rimanevano incompiuti. Iniziavo argomenti senza mai approfondirli o portarli a conclusione. Fin da ragazzo ho amato il cinema, soprattutto quei generi che mi offrivano tensione o divertimento. Per un breve periodo ho anche sognato di poter scrivere soggetti per film di Dario Argento o Paolo Villaggio. Ma quando mi accadeva di rileggermi, notavo che nulla mi inquietava o divertiva più di me stesso e delle mie vicende. Così ho iniziato a inserire un numero sempre maggiore di dettagli autobiografici, per poi nel tempo lasciarli prevalere.